Neoliberismo e Plutocrazia: gli assassini del Mondo

Multinazionali e Grandi Banche d’affari sono “i padroni dell’umanità”, che in gran parte sembra perfino soddisfatta da questa dittatura.

Noam Chomsky, considerato il maggior linguista vivente, dichiara: “Si credono i padroni dell’umanità e purtroppo lo stanno diventando: la politica democratica ha cessato di resistere loro, spianando la strada alla dittatura incondizionata dei poteri forti, economici e finanziari, che ormai dettano le condizioni della nostra vita pubblica”.

E ancora: “Le nostre società stanno andando verso la plutocrazia. Questo è il Neoliberismo”. “Gli Oligarchi globali, signori delle multinazionali e grandi banche d’affari, sono i padroni dell’umanità”.

Purtroppo, la cosa peggiore è che gran parte di quell’umanità già schiavizzata e asservita a questo infame disegno globale, si mostra soddisfatta da questa dittatura.

Coloro che etichettano come “complottismo” o banalità le lucide esternazioni di chi tenta di spiegare come stanno realmente le cose, proprio come Noam Chomsky, finiscono col favorire i “padroni del mondo”, quelli che a colpi di consumismo e di falsa felicità, indotta dal futile possesso di roba spesso anche inutile e costosa, stanno annichilendo le masse popolari.

Siamo ormai al pari di un enorme gregge condotto al “pascolo” (il mercato libero) dai nostri “padroni” (multinazionali, alcune banche, nazioni colluse col sistema di potere, massoni e oligarchi globali). Per cambiare il nostro stato, dobbiamo iniziare a prendere coscienza di questa realtà, negarla vuol dire solo darla vinta ai nuovi despoti del terzo millennio.

Fonte: http://www.striscialaprotesta.it/2019/12/12/neoliberismo-e-plutocrazia-sono-gli-assassini-del-mondo/

DIS-EDUCAZIONE
Perché la scuola ha bisogno del pensiero critico
di Noam Chomsky

Dis-Educazione

Perché la scuola ha bisogno del pensiero critico

di Noam Chomsky

Uno dei più grandi pensatori di tutti i tempi spiega perché una scuola fintamente democratica mette a rischio la democrazia.

Uno dei più ascoltati e citati educatori viventi, analizza il ruolo della scuola oggi, allargando la nostra visione della pubblica istruzione. Una società veramente democratica non può competere in un mondo che cambia rapidamente a meno che il suo approccio all’educazione non sia decisamente riformato.

La critica di Chomsky di come la scuola diseduchi gli studenti e le sue indicazioni per il cambiamento è una lettura essenziale per insegnati, genitori, educatori e chiunque sia interessato al futuro.

Dalla quarta del libro

Nonostante sia diffusa l'idea che nelle scuole statunitensi, come in quelle dei Paesi occidentali, si insegnino i valori democratici, ci troviamo di fronte un modello di insegnamento che non solo non incoraggia, ma impedisce di sviluppare il pensiero critico e indipendente, di ragionare liberamente su ciò che si nasconde dietro la rappresentazione del mondo offerta dal potere.

Di rado è consentito agli studenti di «trovare da soli la verità», mostrando loro come farlo.

Più spesso ci si aspetta che i ragazzi imparino attraverso un trasferimento di conoscenze: un approccio strumentale all'istruzione, la cui efficacia è misurata da esami che prevedono risposte corrette e risposte errate, predeterminate secondo i criteri stabiliti dalla cultura dominante. Le scuole non sono dunque luoghi democratici, ma istituzioni che svolgono un ruolo di controllo e di coercizione.

In questa raccolta di saggi, Noam Chomsky rivela, con una serie documentata e puntuale di esempi tratti dalla storia recente, come gli Stati Uniti siano riusciti a rivendicare continuamente la loro superiorità morale proprio allontanando gli osservatori e i cittadini da una comprensione critica e globale degli eventi.

E con la passione che da cinquant'anni sostiene le sue ricerche sui sistemi di potere e la sua competenza di studioso della comunicazione, fornisce gli strumenti utili a fare di studenti e insegnanti degli «agenti della storia» alla costante ricerca della verità, per rendere questo mondo meno discriminatorio e più giusto.

Estratto dal libro

Bisogna parlare non a qualcuno, ma con qualcuno. Questa è un'attitudine propria di ogni bravo insegnante, e dovrebbe esserlo anche per qualsiasi scrittore e intellettuale.

Un bravo insegnante sa che il modo migliore per aiutare gli studenti è metterli in condizione di trovare da soli la verità.

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