di Graziano Fornaciari
Chi è che non vuole stare bene? Credo nessuno, poi bisognerebbe chiarirsi facendo due conti, valutando quanto siamo disposti a mettere sul piatto perché ciò avvenga.
Esiste uno stare bene solo nella nostra testa, o in qualche altra parte della nostra coscienza, una condizione idealizzata difficile da realizzare, se non impossibile. In questo caso c’è da attraversare un mondo di fantasia, pieno d’illusioni e motivato da impulsi fuorvianti, che ci porteranno necessariamente a farci deragliare dalle rotaie del buon senso.
Questa condizione illusoria è pericolosa, perché troveremo sempre e comunque il modo di attribuirne agli altri la responsabilità, impedendoci così di raggiungere proprio il nostro immaginario “stare bene”.
L’essere umano è fatto così, parla tanto e agisce poco, e si guarda bene dall’essere coerente, sguazzando come un paperotto nell’acqua, per poi lamentarsi di essersi bagnato. Egli non vuole in definitiva stare bene, ma non se ne accorge, preda com’è di aspettative e illusioni fuorvianti, che tengono più conto del subìto che dell’agito.
Fino ad un certo punto guai a chi tenta di toglierci quest’arma micidiale costituita dal lamento, tanto tempo è servito per farlo nostro, che non si può abbandonarlo a cuor leggero. Troppo da perdere, meglio lamentarsi facendo avvicinare l’altro con le sirene della personalità, piuttosto che assumersi la responsabilità della propria vita.
Non ci si rende conto che è proprio questo atteggiamento ad essere di impedimento ad una reale possibilità di stare bene, visto che si preferisce delegare, impugnando la spada per la lama così da esserne feriti, invece di impugnarne l’elsa, facendola roteare per liberarci dagli impedimenti.
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Si può cominciare a stare bene facendo ogni giorno il meglio possibile, cadendo e rialzandoci, vivendo il tutto come un’opportunità, e non l’inizio o la fine di qualcosa. Questo è un viaggio che ha sì delle tappe, ma che non conosce sosta, un viaggio dove il subito, che rimarca ciò che divide, dovrà cedere il passo a quell’agito in grado di portare coerenza, e di conseguenza salute, nella nostra esistenza.
Stare bene significa avere rispetto dei propri tempi e di quelli altrui, riconoscendo che ognuno sta agendo per quello che gli compete, in un campo di battaglia dal quale ne uscirà certamente vincitore, ma con tempi e modi che non sono dati sapere, men che meno secondo le nostre aspettative.
Stare bene significa cominciare a fare quello che vorremmo facessero gli altri, senza rimanere immischiati in un pantano di recriminazione, ma ribaltando ciò che riteniamo di subire, attraverso fiera azione cavalleresca che sfondi le linee nemiche, così da portare il vessillo dell’Anima sul suo trono, dal quale dispensare prosperità nella nostra esistenza.
È certamente un lungo viaggio, ma come sempre accade, basta anche un solo passo in questa direzione per accorciarlo e scoprire che stare bene è possibile.
Articolo di Graziano Fornaciari
Fonte: http://www.yogavitaesalute.it/psicologia-dello-yoga/voglia-di-stare-bene-e-scoprire-che-e-possibile/