Le esperienze “mistiche”, di qualunque natura esse siano, sono sempre delle “armi a doppio taglio”.
Talvolta possono contribuire a sgretolare l’illusione della separazione alimentata dalla coscienza egoica, ma questo implica sempre una chiara comprensione di tali esperienze su tutti i livelli. Più spesso finiscono invece per confondere e rafforzare l’illusione della separazione, incrementando l’idea di essere persone eccezionali, con poteri, doni, grazie speciali, ecc.
Per questo motivo tali esperienze, così come il misterioso e il “miracolistico”, sono di enorme interesse per molti. Se la coscienza egoica si sente mediocre e frustrata nella vita ordinaria, cercherà di compensare bramando un’eccezionalità sul fronte occulto o pseudo-spirituale.
E’ importante vedere chiaramente come le cosiddette “esperienze mistiche” abbiano a che fare solo con il piano psichico-animico (talvolta anche con quello fisico-corporeo) e non abbiano invece nulla a che fare con il piano ”spirituale”, della Sorgente, della Pura Consapevolezza che è immanifesta, priva di forma.
La confusione totale tra il piano psichico e quello spirituale, è senza dubbio uno dei maggiori “errori” della nostra epoca, come eccellentemente descritto da Renè Guènon in molti suoi scritti. Inoltre non esiste un solo saggio delle tradizioni non-duali, che non abbia ribadito l’importanza di discriminare in modo netto il piano psichico da quello spirituale. La discriminazione tra Reale ed apparente, rappresenta quindi la qualificazione più importante in assoluto. Senza di essa è praticamente sicuro che si finirà per “impaludarsi” nelle proprie illusioni.
Un reale “processo di Risveglio” (NB: di “processo” si può parlare solo sul piano relativo) deve dunque saper mettere le esperienze mistiche al loro giusto posto, come semplici accadimenti sul piano psichico o corporeo, evitando che diventino “trappole” per ancora più profonde illusioni e auto-inganni.
Il processo di Risveglio ha senza dubbio più a che fare con un percorso intuitivo di smascheramento, semplificazione, chiarezza e comprensione, piuttosto che con il collezionismo di esperienze e l’acquisizione di ”poteri”. Le esperienze e i poteri possono comunque arrivare, ma sono solo effetti “collaterali” da trattare come tali.
La questione cruciale del Risveglio, è infatti la realizzazione della natura della “sorgente” immanifesta di ogni esperienza e percezione, che non può essere a sua volta ridotta ad oggetto di esperienza. Perdersi nelle esperienze significa quindi confondersi e distrarsi con gli effetti dimenticando la loro “causa prima”, che è appunto il vero oggetto non-oggetto di quella “realizzazione metafisica” o spirituale che possiamo chiamare “Risveglio”.
Fonte: nonduale.wordpress.com