La crisi in atto a Tripoli, con l’avanzata delle forze del generale Khalifa Haftar sulla capitale libica, potrebbe spingere 800.000 migranti e libici, tra cui criminali e jihadisti legati all’Isis, verso l’Italia e le coste europee.
Questo l’allarme lanciato dal premier del governo di accordo nazionale libico, Fayez al Sarraj, in un’intervista concessa al Corriere della Sera nel giorno in cui il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, e il ministro degli Esteri, Enzo Moavero Milanesi, ricevono a Roma il vice premier libico, Ahmed Maitig, e il vice premier e ministro degli Esteri del Qatar, Mohammed bin Abdulrahman Al-Thani.
“Ho ripetuto più volte che questa è una vera e propria guerra contro di noi, una guerra che ci è stata imposta – ha ribadito Sarraj dal suo ufficio a Tripoli – noi siamo una popolazione pacifica. Le nostre forze armate e la nostra popolazione si stanno difendendo. I nostri combattenti stanno operando sul campo. Noi difenderemo le nostre città, la guerra è ancora aperta e i combattimenti continuano”.
“Ci auguriamo che la comunità internazionale operi al più presto per la salvezza dei civili”, è l’appello lanciato da Sarraj, chiedendo ai Paesi e alle forze che sostengono il generale Haftar (foto sopra), di smettere di inviargli aiuti finanziari e militari.
“Stanno attaccando le strutture civili, le strade, le scuole, le case, l’aeroporto e le strutture mediche: ambulanze e ospedali – ha denunciato. Il generale Haftar dice che sta attaccando i terroristi, ma qui ci sono solo civili. Domenica in realtà avrebbe dovuto iniziare la conferenza nazionale libica e invece l’azione di Haftar ha bloccato l’incontro”.
Sarraj ha quindi ringraziato l’Italia per il suo ruolo di mediazione e per il fatto che ha tenuto aperta e funzionale l’ambasciata di Tripoli, ma soprattutto per il suo sostegno per la pace in Libia. (askanews)
Libia, gli 007: trafficanti organizzano barconi, rischio Isis tra i migranti
Almeno seimila “profughi” già pronti a imbarcarsi verso l’Italia per fuggire dalla Libia, dove infuriano i combattimenti per la conquista di Tripoli: sono i numeri contenuti in un dossier riservato consegnato dall’intelligence al premier Giuseppe Conte. Gli 007, inoltre, sottolineano come la guerra civile possa scatenare una nuova offensiva dei gruppi legati all’Isis.
I trafficanti stanno reperendo barche e gommoni
Dal report dell’intelligence, riporta Il Corriere della Sera, emerge che “i trafficanti di uomini stanno cercando di organizzarsi nel reperimento di barche e gommoni”, in modo da prepararsi al trasporto dei profughi in fuga. Grande incognita risulta essere la capacità della Guardia costiera libica di tenere sotto controllo quel tratto di mare, mentre è certo che ora Tripoli non possa essere considerato porto sicuro.
L’Isis pronto a sfruttare la situazione
Gli 007 evidenziano anche “la presenza tuttora massiccia di gruppi presenti nel Paese e direttamente collegati all’Isis, determinati a sfruttare la situazione di caos, pronti a trasformare la Libia in una nuova Siria”. (tgcom24.mediaset.it)
Rivisto da Conoscenzealconfine.itFonte: www.imolaoggi.it