di Maura Manca
A volte capita che la conflittualità tra le due generazioni diventi esagerata, rasenti il limite della tollerabilità, della violenza fisica e verbale e in cui la vittima è il genitore.
Il genitore viene gestito e prevaricato dalla personalità patologica del figlio che non gli riconosce più un ruolo, sempre che lo abbia mai fatto, che vede solo se stesso e le sue esigenze, e individua il genitore come una persona da usare per ciò che gli serve, a cui non deve rendicontare niente e riconoscere nulla, bensì pretendere.
È vero che la crescita e soprattutto l’adolescenza con figli con un temperamento reattivo, un comportamento oppositivo e provocatorio, dà luogo ad un “braccio di ferro” molto duro ed estenuante, soprattutto per il genitore e che spesso finisce in un ribaltamento dei ruoli, in cui il figlio comanda, detta legge ed in un certo senso diventa padrone.
Spesso i genitori mi raccontano che vengono insultati, offesi, presi a urla, che sono impossibilitati ad andare contro le pretese del figlio o a dirgli un semplice no, che vengono attaccati verbalmente e nei casi più gravi anche fisicamente, il cui bersaglio è in genere la madre, perché più debole fisicamente. Spesso si tratta di madri che si sentono sole nell’accudimento-lotta con il figlio, che non percepiscono la presenza del marito o compagno, che sono di frequente distaccati e scettici e che quando intervengono spesso lo fanno in maniera altrettanto dura e violenta.
L’identikit del figlio manipolatore
Parliamo generalmente di ragazzi che sono molto irascibili ed irritabili e che tendenzialmente pretendono che venga fatto ciò che chiedono senza ovviamente avere dei doveri, come se in un certo senso gli fosse tutto dovuto e che ogni pretesa è lecita.
Ovviamente sono stati anche educati ad una assenza di senso di responsabilità, ad avere tutto e magari subito, con assenza di troppi no. Non sono ragazzi che prediligono il dialogo con i genitori e la comunicazione è basata sul “mi devi dare”, “dammi”, “fammi”. C’è una profonda svalutazione nei confronti dei genitori, soprattutto la madre che gestisce maggiormente la quotidianità dei figli, a cui vengono mosse frequenti critiche ed insulti, soprattutto quando lei prova a metter loro dei paletti.
L’avversione non è solo nei confronti dei genitori, ma delle regole e di ciò che rappresenta istituzione in generale, insegnanti compresi. Spesso, infatti, viene richiamato a scuola o vengono convocati i genitori per problemi comportamentali legati alla disciplina.
Sono spesso dei manipolatori che tentano di raggirare il genitore per ottenere i propri scopi, per umiliarlo, per ribaltare i ruoli e fargli capire che ha torto e che lui ha ragione, mossi da un profondo egoismo e dall’obiettivo unico di ottenere un vantaggio personale. Spesso il genitore piange, non è quello che voleva, non è la vita che si immaginava e il figlio non prova nessun senso di colpa, perché non si vuole minimamente mettere in discussione.
Sono ragazzi che quindi dicono bugie, che usano le situazioni a loro favore, che manipolano e strumentalizzano tutto ciò che possono e colpevolizzano sempre il genitore di essere la causa di ogni suo problema.Sono impulsivi, spesso tentano di costringere il genitore a comportarsi come decidono loro, non gli permettendogli di parlare e ribattere
Cosa deve fare un genitore?
Il genitore deve cercare di non farsi sopraffare ma neanche di dare inizio ad un escalation di violenza. Deve togliersi da quella situazione spiacevole e cercare di far arrivare al figlio il messaggio che è disposto a parlare con lui sono in altre condizioni psico-fisiche, facendogli arrivare il dissenso.
Anche se avete paura delle sue reazioni o dei suoi comportamenti, che vi possa far del male e perdere il controllo, cercate di non far vedere che avete timore o comunque ansia per le sue reazioni, perché gli rinforzerete il suo ruolo. Deve capire che i suoi atteggiamenti non sortiscono effetto, anche se obiettivamente non è per niente facile in tante situazioni in cui i figli perdono il lume della ragione.
A questi ragazzi è inutile dirgli cosa devono fare o non fare, perché per la vena oppositiva, appunto, faranno il contrario di ciò che gli si dice e quindi le vostre parole risulteranno vane.
Probabilmente si rivolgeranno a voi solo quando avranno un problema serio o comunque reale necessità. In quei momenti sono più disponibili a farvi entrare, perché appunto la richiesta di aiuto è partita da loro e hanno bisogno di voi. Non approcciate quindi con il fatidico “te l’avevo detto”, innalzerete immediatamente i toni e lui si chiuderebbe istantaneamente. Evitate le critiche e la paternale sulla negatività e pesantezza dei suoi comportamenti. Tradotto, bisognerebbe cercare di fargli usare le parole, se siete troppo diretti ed incisivi si chiuderanno e non favorite il dialogo. Ovviamente sarebbe importante farsi seguire da uno specialista per capire la gravità della situazione soprattutto per gli esiti futuri.
Articolo di Maura Manca – Psicoterapeuta, Direttore di AdoleScienza.it
Ho letto piena di emozioni….Penso di avere un’amica che ha una figlia manipolatrice.
Purtroppo la madre ( mia amica) non accetta volentieri le critiche verso la sua figlia, le colpe sopno smepre dei maaestri a amichetti..
Sono in una brutta situazioen perchè vorrei intervenire in qualche maniera perchè è una vera amica e mi sento di farlo ma so che scttenero una furia verso di me. Da altro canto vorrei intervenire per il fututo della bambina.
Dove potrei trovare un suggerimeno a propsoito ( anche un articolo o libro:..)
Grazie
Sono le ultime due generazioni che sono così. Le illusioni provocate dalla tecnologia e dalle droghe ci stanno tutte. Il disastro in tutta la sua tragicità le stanno combinando le religioni, e doveva capitare prima o poi, con tutti i loro dogmi puerili e falsità secolari. Basta vedere oggi come tutto si palesa. I (dis)valori di questi pseudo culti vengono alla luce in tutta la loro evidenza.
I pedofili con la tonaca ci vogliono insegnare a vivere. I più ricchi del pianeta ci esortano ad aiutare i nostri fratelli poveri. Dobbiamo pregare(per loro) per la pace(la loro) e per un mondo migliore(il loro). E questo vale anche per tutti questi invadenti e selvaggi ignoranti di migranti che vogliono tutto e subito, come fossimo noi responsabili della loro sorte.
I nostri figli se ne accorgono di tutta questa deriva pregna di menzogne. Non vedono più i propri genitori come persone da amare( il verbo stesso è stato ormai prostituito), bensì come dei falliti e pavidi personaggi.
La situazione è sfuggita di mano, la crassa ignoranza della gente viziata dalla subdola gerarchia sacerdotale malvagia pagheranno entrambe un duro dazio per la giusta e sana riconversione.