La lotta dei bambini per tornare a scuola nel mezzo della devastazione provocata dall’ISIS e dai bombardamenti USA
Poco più di un anno dopo l’espulsione dell’ISIS da Raqqa, questa città settentrionale della Siria conserva ancora l’aspetto di un campo di battaglia, pieno di macerie e resti di automobili carbonizzate. Tuttavia, gli studenti locali affrontano l’inverno e vestiti con cappelli, sciarpe e cappotti, frequentano scuole prive di porte e vetri alle finestre. Cercano di recuperare il tempo perso durante gli anni di conflitto che hanno devastato il paese.
Non interessa più ai media mainstream il destino di Raqqa, la città siriana devastata dal conflitto e nominata dall’ISIS, capitale del suo califfato. In questa città, sotto le macerie degli edifici distrutti dai bombardamenti della coalizione guidata dagli USA per “liberarla”, sono sotterrati molti cadaveri.
L’ISIS prima e gli USA poi, hanno ridotto in polvere Raqqa. In questa distruzione i bambini siriani e le loro famiglie non si rassegnano e nonostante le avversità e il freddo invernale i bambini ritornano a scuola, ovviamente in aule prive di porte e finestre, ma decisi a recuperare gli anni di studio persi durante il conflitto e a riprendere a vivere.
Rivisto da Conoscenzealconfine.it