di Francesco Marchionna
La nutraceutica studia gli estratti di piante, animali, minerali e microrganismi accomunati da una funzione benefica sulla salute dell’uomo.
Nutraceutico, è un termine che viene coniato solo alla fine degli anni Ottanta (1989), dal dottor Stephen De Felice. Ognuno di noi è unico nella sua specificità e la dieta nutraceutica è in grado di intervenire per prevenire determinati disturbi, ma soprattutto per ripristinare un corretto stato di salute psico-fisica.
Gli alimenti funzionali e nutraceutici
Prima di parlare di alimenti nutraceutici, definiamo i cosiddetti “alimenti funzionali”. Diciamo innanzitutto che la terminologia in questo campo si spreca.
L’Institute of Medicine della US National Academy of Sciences definisce alimenti funzionali (functional foods): “quegli alimenti che oltre ai loro valori nutrizionali di base, contengono sostanze regolatrici su alcune funzioni vitali in grado di recare benefici fisiologici a chi li consuma”.
Un alimento funzionale deve possedere dei precisi requisiti. Di base, deve essere reperibile, convenzionale, di uso quotidiano, inserito in una dieta abituale. Oltre a ciò, deve possedere ovviamente un livello di componente naturale “benefica”, che è di norma assente o minima in altri alimenti. Questa componente deve infine avere un effetto positivo riscontrabile scientificamente.
Dagli alimenti con caratteristiche funzionali, si ricavano poi i nutraceutici. Tra di essi ci sono innanzitutto i famosi probiotici, batteri vivi presenti nello yogurt o in prodotti simili, capaci di bilanciare la microflora intestinale. Ma abbiamo anche i prebiotici, tra cui i frutto-oligosaccaridi, incaricati di influenzare l’attività di specie batteriche della flora intestinale già presenti nel nostro corpo.
Tra gli alimenti legati ai nutraceutici, oltre allo yogurt, c’è soprattutto la frutta e gli ortaggi, ricchi diantiossidanti. La leutina, utile per la vista, la troviamo negli spinaci, nei cavoli, nei broccoli e nelle uova. La curcumina nel curry e nel pigmento giallo dello zafferano. Nei legumi abbiamo gli isoflavoni. Il lievito di birra contiene aminoacidi, carboidrati, proteine, sali minerali e vitamine. Nella corteccia del pino marittimo troviamo il picnogenolo, utile per la prevenzione di patologie cardiovascolari e malattie dermiche. Nella buccia dell’uva e nel vino, tra i famosi polifenoli, si utilizza il resveratolo. Nel tè la teanina e la teina. Come i polifenoli, sono noti i carotenoidi, l’acido folico, le vitamine, i sali minerali, la melatonina, la carnitina e gli Omega3.
In sostanza, un alimento nutraceutico è una sostanza alimentare dalle comprovate caratteristiche benefiche e protettive nei confronti della salute sia fisica, che psicologica dell’individuo. Si tratta di sostanze o cibi che contengono suddette sostanze concentrate, aventi caratteristiche preventive, riequilibrative, terapeutiche e protettive a livello psico-fisiologico.
Come interviene la nutraceutica sulla salute umana?
I disturbi più comuni su cui agisce un approccio nutraceutico, sono il sovrappeso, la spossatezza, il ciclo e la qualità del sonno, il mal di testa e lo stress, la stitichezza e i disturbi della digestione, la ritenzione idrica e l’accumulo di tossine. A questi si aggiunge l’umore, se è vero che il cibo ne regola le fasi.
Una dieta nutraceutica utilizza semplicemente degli accorgimenti alimentari per eliminare la debolezza dell’organismo, terreno costituzionale in cui si generano i fenomeni patologici. Quali sono questi rimedi? I rimedi nutraceutici sono estratti concentrati di cibi con funzione ricostituiva del “terreno”, che in aggiunta hanno un compito di complemento e sostegno a eventuali terapie in atto.
Lo stato di salute umana dipende da una sana alimentazione. Purtroppo, oggi, i cibi che assumiamo sono spesso devitalizzati e carenti di sostanze nutritive e questo provoca uno stato di debolezza fisiologica. Il crollo del nostro terreno costituzionale, deriva dunque da uno squilibrio ambiente esterno/ambiente interno, il che apre la porta principale a malattie degenerative dell’età moderna.
L’introduzione consapevole di protoalimenti carichi di nutrienti vitali e di sostanze nutraceutiche, ottimizza e sostiene la fisiologia umana. È questo il rapporto tra nutraceutica e salute umana.
L’alimentazione dunque influenza fortemente la salute. Ecco alcuni dati numerici: si stima che il 40% delle patologie, dal diabete al colesterolo, all’ipertensione, possono essere migliorate con una dieta consapevole, basata su base vegetale. I tumori, in generale, sono causati al 32% da un’alimentazione sbilanciata. Se si restringe il campo ai tumori di stomaco e intestino, la percentuale sale al 91%.
Fonte: http://www.cure-naturali.it