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Generazione 5G: Controllo Globale e Cancro serviti caldi

di Marcello Pamio

Sarà una delle rivoluzioni tecnologiche più imponenti del nostro tempo e avrà effetti e ripercussioni sulla vita e sulla salute di miliardi di persone.

Mi riferisco al “5G”: la nuovissima generazione di trasmissioni dati, che permetterà di connettere ad altissima velocità, miliardi di dispositivi che oggi sono semplici elettrodomestici “passivi”. A breve gli oggetti dentro e fuori casa si trasformeranno in “esseri attivi”: frigoriferi, tivù, radio, forni, perfino abiti e qualsiasi oggetto elettronico o meno.

Secondo le previsioni, oltre 20 miliardi di dispositivi saranno interconnessi con la Rete entro il 2020. Attualmente sarebbero “solo” più o meno 6 miliardi. La connessione di quinta generazione renderà possibile lo sviluppo della “telemedicina”, dell’auto a guida autonoma e delle cosiddette “città intelligenti” (smart city), dove tutto è costantemente tenuto sotto controllo elettronico.

La “G” sta per “Generation” e infatti è la quinta generazione del cosiddetto standard per la trasmissione dati attraverso una rete di telefonia mobile. I precursori sono stato l’1G (il famoso e obsoleto “TACS“) in cui i segnali radio erano “analogici”, il 2G (il GSM), il 3G (UMTS) e l’ultimo 4G (LTE, long term evolution, “evoluzione a lungo termine”). Attenzione però perché a differenza delle altre generazioni, il 5G non è solo una nuova “interfaccia radio”, qui la rete da “fisica” diventa “virtuale”, qui si vuole inglobare tutto…

Rischi elettromagnetici

Qualsiasi tecnologia presenta dei rischi, e quando si è nell’ambito delle onde elettromagnetiche tali rischi sono estremamente pericolosi perché riguardano la salute. Con la nuova generazione, ci potranno essere anche rischi di cyber-attacchi sulle future reti mobili, le quali conterranno informazioni personali e dati sensibili oggi inimmaginabili. L’intero globo e tutti i dati umani finiranno nei server o nei cloud virtuali, mettendo a rischio la sicurezza planetaria.

Sul fronte dell’inquinamento delle onde elettromagnetiche, invece, coloro che speculano e guadagnano stanno chiedendo la revisione delle regole italiane sui limiti elettromagnetici, che rappresentano un freno alla realizzazione della futura rete. Come sempre la follia e la cupidigia umane rasentano il paradosso: invece di diminuire i limiti attuali che sono di per sé troppo alti per garantire la sicurezza della salute, questi sciacalli chiedono di eliminare e/o abbassare tali limiti per far posto alla nuova tecnologia.

Il punto cruciale è il seguente: per raggiungere velocità così elevate, è necessario utilizzare uno spettro di frequenza finora mai utilizzato. Il 5G sfrutta le onde millimetriche, vale a dire onde radio tra 30 e 300 GHz. Stiamo parlando di uno spettro di frequenza talmente elevato che nessuno Stato ha ancora assegnato, anche perché fino a qualche anno fa era impensabile utilizzare questo spettro per la comunicazione. Siamo nella fascia delle microonde, la cui frequenza va appunto da 250 MHz a 300 GHz, e la lunghezza d’onda da 1 mm a 10 cm.

Queste onde possono penetrare di qualche millimetro l’epidermide umana. Questa caratteristica particolare, come verrà spiegato tra poco, viene sfruttata nelle armi-non-letali a energia diretta, in dotazione al Pentagono. La caratteristica principale del 5G, che lo differenzierà dai precedenti standard, è la velocità di connessione: secondo gli operatori dovrebbe viaggiare 100-1000 volte più veloce dell’attuale 4G.
Ma come sempre il rovescio della medaglia è molto insidioso e pericoloso…

Italia e le sperimentazioni del 5G

L’Italia è il paese-cavia ideale per le lobbies. Lo sappiamo molto bene. Con qualche spicciolo è possibile testare di tutto. Non è un caso che siamo l’unico paese al mondo a inoculare sulla popolazione infantile oltre 10 vaccini obbligatori, senza avere nessuno studio o trials clinici che ne garantiscano la sicurezza.

Quindi, potevamo perdere anche questa sperimentazione? Ovviamente no, e infatti il nostro Paese è stato tra i primi in Europa e nel mondo ad avviarla. Sono diverse le città scelte per le sperimentazioni (che sono già avviate): Milano, Prato, l’Aquila, Bari, Matera sono le cinque città dove il Ministero dello Sviluppo Economico ha fatto partire la sperimentazione del 5G, alle quali si sono aggiunte Roma e Genova. Città distribuite lungo tutto lo stivale, che permetteranno di testare al meglio le potenzialità della nuova tecnologia e mettere alla prova le capacità degli operatori italiani di realizzare un’infrastruttura tecnologicamente all’avanguardia nel giro di pochi mesi.

Frequenze & appalti

Il governo Conte, quello del grande “cambiamento”, ha appaltato le frequenze del 5G. Le frequenze in gioco sono: 700 MHz, 3.700 MHz e 26 GHz. Ad accaparrarsi i blocchi i soliti noti: Iliad, Telecom, Vodafone, Fastweb e Wind-Tre. I 700 MHz sono andati a Iliad, Vodafone e Telecom. I 3.700 MHz sono andati a Telecom, Vodafone, Wind-Tre e iliad. I 26 GHz invece a Telecom, Iliad, Fastweb e Wind-Tre. Soltanto Telecom e Vodafon hanno investito 4,8 miliardi di euro! Il governo ha fatto Bingo, perché è stato ampiamente superato l’obiettivo minimo: l’asta per il 5G porterà ben 6,55 miliardi di euro, oltre 4 miliardi in più dei 2,5 miliardi preventivati come soglia minima!

Infrastrutture per 5G

La nuova tecnologia impiegherà un’infrastruttura differente rispetto a quella del passato (a livello d’antenne e non solo) e protocolli comunicativi in grado di garantire una maggior capacità di banda, una maggior velocità di connessione e una minor latenza. Vi sarà quindi l’implementazione di “piccole cellule”, di cui si ignora il numero, ma sicuramente elevatissimo, che non andranno a sostituire le altre, ma a sommarsi alle attuali reti wireless, in uso da Telecom (17.000), Vodafone (altrettanti), Wind Tre (26.000).

In Italia complessivamente ci sarebbero già 60.000 antenne di telefonia mobile, con quelle per il 5G raggiungeremo un numero folle. Le antenne del 5G dovranno per forza di cosa crescere come funghi in ogni dove. Attualmente le antenne per la telefonia sono distanti tra loro qualche centinaio di metri o qualche chilometro, per la nuova tecnologia dovranno essere presenti ogni cento metri e anche meno. Le città e le campagne saranno, quindi, invase da antenne: tetti, alberi, lampioni, campanili, ecc.

Ma tutto questo è per il nostro stile di vita, per il nostro ben-essere. Pensate: potremo guidare la nostra autovettura seduti comodamente sul water di casa, mentre sorseggiamo una tazzina di caffè macchiato. Oppure potremo farci controllare a distanza la prostata dal medico urologo, grazie ad una app dello smartphone e a un piccolo sensore che va infilato nel retto collegato al cellulare con cavo usb, e questo anche se il dottore è in vacanza e si sta rilassando alle isole Fiji. Ma sarà anche possibile, sempre dal cesso, ma questa volta dell’ufficio, controllare se nel frigo di casa vi sono alimenti scaduti; se per esempio dobbiamo fermarci a comprare il latte parzialmente scremato con il quale macchiamo il caffè che beviamo alla mattina sopra il water… Questa sì che è tecnologia!

Armi ad energia diretta

L’esercito statunitense ha sviluppato un sistema di controllo della folla non letale, chiamato “Active Denial System” (ADS). Dei veri e propri cannoni portatili montati su camion sparano onde millimetriche a radiofrequenza nella frequenza dei 95 GHz (esattamente lo spettro che rientra nel 5G) in grado di penetrare l’epidermide delle persone di 0,4 mm, producendo istantaneamente un’intollerabile sensazione di riscaldamento che li porta alla fuga.

Esattamente come il forno a microonde che purtroppo ancora molte persone usano in cucina, questi cannoni militari vanno a scaldare gli strati di acqua contenuta sotto la pelle… Quindi, per dare avvio al “Progetto 5G”, migliaia di antenne, cioè piccoli cannoni (“armi non letali”), saranno disseminati nelle città di tutto il mondo. Quale sarà l’effetto sulla salute pubblica di un bombardamento costante di microonde? L’effetto sugli animali lo sappiamo già…

5G e la strage degli innocenti (uccelli)

In giro per il mondo si stanno verificando delle cose molto strane. Casualmente nelle città scelte per la sperimentazione del 5G, avvengono delle morie di uccelli da film di Hitchcock. A Roma oramai lo hanno definito “l’incubo storni”, in pratica, gli uccelli dal cielo cadono stecchiti in terra come le mosche. Un vero e proprio disastro sia per i residenti che per gli automobilisti. La stessa stranissima cosa sta avvenendo anche a l’Aquila. Sono in corso indagini, ma al momento gli esperti interpellati non sanno dare nessuna spiegazione, anche perché forse non stanno seguendo la pista giusta, quella delle microonde!

La realtà è che migliaia di uccelli precipitano dal cielo… Sappiamo benissimo che le onde possono disturbare seriamente l’orientamento spaziale degli animali, che usano da sempre il campo magnetico terrestre (uccelli migratori, cetacei, delfini, ecc.). Qui però gli uccelli vengono letteralmente stecchiti sul colpo!

Il mistero della Smart-Dust

Si chiama “Polvere intelligente” (smart-dust) e il Pentagono l’ha definita “la tecnologia strategica dei prossimi anni“.[1] Si tratta di un “pulviscolo intelligente” composto da miliardi di microscopici computer, della dimensione di un millimetro cubo, in grado però di incorporare sensori elettronici, capacità di comunicare via onde radio, software e batterie. Questa “polvere” in grado di captare calore, suoni e anche movimenti, si può disperdere su territori immensi, anche grazie all’avio dispersione in cielo (tramite le scie chimiche).

Quando si parla di ricerche militari fantascientifiche il nome “Darpa”, braccio scientifico del ministero della Difesa, non manca mai. Dietro la smart-dust infatti c’è la “Defense Aduanced Research Projects Agency” (Darpa), l’Agenzia potentissima che ha inventato, tra le altre cose, Internet. Per la polvere magica, la Darpa si è affidata al dipartimento di ingegneria elettronica e informatica di Berkeley! La rivoluzione di questi microsensori diffusi nell’ambiente “diventerà la primaria fonte di superiorità nei sistemi di armamento“, come hanno candidamente dichiarato nel sito ufficiale www.darpa.mil. Il problema è che la smart-dust abbinata sinergicamente alla tecnologia 5G, potrà rappresentare il pericolo numero uno per la libertà, perché fornirà gli strumenti perfetti per il controllo globale assoluto. Come sempre, purtroppo la realtà supera ogni più fervida immaginazione…

Conclusione

Dopo quanto detto, diventa di vitale importanza impedire lo sviluppo della quinta generazione. Rifiutiamo telefoni, smartphone e qualsiasi altro apparecchio e/o elettrodomestico nato per il 5G, o anche solo predisposto e implementabile con la nuova tecnologia militare! Il nostro futuro e quello dei nostri figli lo abbiamo nelle nostre mani oggi.

Ricordiamo che i bambini sono gli esseri (come gli animali) più a rischio di ammalarsi, proprio perché si trovano nella fase delicata di crescita e di sviluppo. Sarà un caso ma nel nostro paese i tumori in età pediatrica stanno crescendo a ritmo pandemico, e l’Italia vanta il triste primato a livello europeo. Se non vogliamo avere il primato di mortalità infantile anche a livello mondiale, pensiamoci molto seriamente e subito…

Articolo di Marcello Pamio

Riferimenti:

http://www.tankerenemy.com/2007/09/smurt-dust-ecco-la-polvere-che-spia.html?m=1

http://www.nogeoingegneria.com/tecnologie/sistemi-radar/smart-dust-una-griglia-di-controllo-globale/

[1] “Smart-Dust: ecco la polvere che spia”, Federico Rampini “La Repubblica”, 31 ottobre 2002

Fonte: https://disinformazione.it/2018/11/06/generazione-5g-controllo-globale-e-cancro-serviti-caldi/

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