I piedi vengono spesso dimenticati. Eppure sono alla base del nostro essere e del nostro benessere.
Ma troppo spesso ce ne ricordiamo soltanto quando li sentiamo gonfi o doloranti dopo una giornata faticosa, o dopo averli costretti in scarpe strette o su tacchi vertiginosi. Dobbiamo invece imparare a coccolarli, poiché sono importanti per il nostro equilibrio psico-fisico.
Chi non si sente bene dopo un bel massaggio ai piedi? Chi la sera non sogna un marito o un compagno che ci coccoli proprio alleviando la sensazione di stanchezza dei nostri piedi? L’antica disciplina della riflessologia plantare lo aveva già compreso. Vediamo quali sono gli insegnamenti che ci ha tramandato.
Le origini di questa disciplina
La tecnica di riflessologia plantare era già conosciuta millenni fa. In Egitto, precisamente nella necropoli di Sakkara, è stato rinvenuto un reperto che testimonia l’uso della riflessologia podalica. Si tratta di un affresco che raffigura un massaggio delle mani e dei piedi, e che risale a circa 4000 anni fa. Analoghe tecniche sono state inoltre utilizzate dai pellerossa del Nord-America, e nelle civiltà indiana, cinese e tibetana. In Occidente la medicina tradizionale ha scoperto le potenzialità di questa disciplina solo all’inizio di questo secolo.
Le mappe elaborate dalle varie scuole, possono essere anche parecchio diverse tra loro, in quanto adottano chiavi di lettura non uguali. Ma il proverbio cinese “Il sorriso viene dai piedi” resta il caposaldo di questa disciplina, qualunque sia la scuola e la metodologia seguite.
Come lavora la reflessologia plantare
La reflessologia plantare si basa sul principio che sulla pianta del piede (ma anche su alcuni punti del dorso) è riflesso l’intero nostro corpo. In pratica si tratta di un massaggio attraverso il quale è possibile ristabilire l’equilibrio psico-fisico e, quindi, migliorare disturbi e patologie in atto. Con il massaggio si vanno a stimolare terminazioni nervose delle quali i piedi sono ricchi, mandando così precisi messaggi al cervello, che poi “risponde” intervenendo là dove necessario.
Quando il punto riflesso del piede viene stimolato, può esserci una reazione di piacere, indifferenza, oppure fastidio. In base all’intensità e al tipo di reazione l’operatore agirà di conseguenza e individuando l’organo corrispondente al punto riflesso, cercherà, insieme al paziente, di comprendere le ragioni dello squilibrio energetico di quel (o quei) particolare punti.
L’obiettivo è il ripristino dell’equilibrio dell’organismo, che molte volte viene “sconvolto” dall’ambiente circostante e dalle emozioni, spesso negative, che ci colpiscono provocandoci spiacevoli reazioni.
A chi è utile la reflessologia plantare
Trattandosi di una tecnica non invasiva e modulabile in base alle riposte dei singoli individui, è assolutamente adatta a tutti, dagli zero anni in avanti. Utile per alleviare tensioni, mal di testa, dolori di schiena, ad esempio nella donna in gravidanza, tanto quanto nel manager incallito. È un modo per fermarsi un attimo (le sedute durano circa 45 minuti), prendere consapevolezza di sé e del proprio corpo e lasciarsi andare ad un massaggio rilassante, energizzante e armonizzante.
Il quadro reflessologico
Quando si parla di quadro reflesso logico si intende una sorta di “diagnosi” che, ovviamente, non sostituisce alcuna diagnosi medica, ma che ha la funzione di informarci su quali parti o organi del corpo sono disturbati, o presentano uno squilibrio energetico. Se l’energia circola correttamente in tutto il corpo, gli organi ne beneficiano, e si mette in moto un processo di armonizzazione che si propaga in tutto l’organismo. Per questo è importante – attraverso la riflessologia plantare e le mappe dei punti riflessi – localizzare lo squilibrio energetico.
Il quadro reflessologico, inoltre, prevede anche “un’ispezione visiva”: l’operatore guarda e osserva la forma della pianta del piede, delle dita, delle unghie, eventuali macchie in punti particolari, rughe o segni incrociati, tutti indici di messaggi precisi sulla persona. Spesso già affrontando insieme alla persona gli argomenti legati ad alcune caratteristiche del piede (alluce valgo, calli, tagli sul tallone solo per fare alcuni esempi) si sbloccano nodi emotivi più o meno intensi, rendendo il soggetto più consapevole del proprio essere e del “cammino” da seguire per ripristinare il proprio equilibrio.
Ricordiamoci che i nostri piedi sono la base di tutto il nostro essere, quindi prendiamocene cura più spesso!
Fonte: mammeonline.net