di Patrizia Stella
L’ultima trovata dei profeti della Teoria Gender: “curare” la “disforia di genere” (patologia inventata).
In un periodo di ferie come quello estivo dove la gente vorrebbe pensare solo positivo per potersi ritemprare dalle varie preoccupazioni, non è stata data sufficiente importanza a uno dei provvedimenti più gravi e pericolosi di sempre, voluti dal Comitato Nazionale per la Bioetica (CNB) riguardo la liberalizzazione dell’uso di un farmaco dagli effetti devastanti che è la triptorelina, ormone che ha la possibilità di bloccare la pubertà in preadolescenti, cui sarebbe stata diagnosticata la cosiddetta “disforia di genere”, cioè l’incertezza riguardo alla propria sessualità,
per metterli poi in grado di decidere “con cognizione di causa!” a quale sesso o categoria appartenere! (1).
Ancor meno risonanza è stata data dai media alla voce del Centro Studi Livatino, formato da illustri magistrati, docenti universitari, avvocati e notai, che mettono in guarda dalle conseguenze devastanti che potrebbe avere l’uso di questo farmaco come da loro dichiarazione ufficiale: “I pareri del CNB si sono sempre distinti per rigore scientifico e sono stati un riferimento autorevole per le tematiche bioetiche. In questo caso invece il CNB ha avallato un farmaco che non ha evidenze scientifiche a sostegno (l’astensione dei due rappresentanti dell’Istituto Superiore di Sanità e del Consiglio Superiore di Sanità è significativa al riguardo), e mostra una serie di gravi controindicazioni e potenziali pericoli per la salute fisica e psichica dei minori coinvolti. (…)“
“Disforia di genere”: pura idiozia criminale!
Tutto ciò premesso: visto che non esistono assolutamente dimostrazioni scientifiche a supporto dell’esistenza di questa malattia immaginaria definita “disforia di genere”, dal momento che tutti gli esseri viventi, sia umani, che animali, vegetali, ecc., si sono da sempre e chiaramente distinti in “maschi e femmmine”, tranne pochissimi, rari casi, e vista la gravità delle conseguenze psico-fisiche di questo farmaco, che interviene a bloccare in modo devastante una delle fasi più complesse e delicate dello sviluppo della persona, che è l’adolescenza maschile o femminile, per lasciare i ragazzini in una specie di mondo neutrale, assurdo, virtuale, immaginario e pericoloso… è indispensabile parlare chiaro, facendo leva sul buon senso, vale a dire sul cosiddetto “senso comune”, prerogativa di tutti gli uomini, almeno di quelli che non hanno voluto perdere il “bene dell’intelletto”.
Pensare che pediatri o genitori di un preadolescente di 7/8 anni, abbiano la certezza o il dubbio che il loro figlioletto sia affetto da “disforia di genere”, vale a dire individuare in lui l’incertezza circa il suo essere maschio o femmina, è pura idiozia criminale. Lo sappiamo tutti quanto la psiche, soprattutto di un bambino, sia influenzabile, al punto che, se qualcuno vuole insinuare che tu, o lui, o lei, sono affetti da una tale forma di “disforia” da pensare di poter diventare o assomigliare un giorno… (che so!) a un cane, una tigre o uno scimpanzé… si finisce col crederci per davvero o dubitare di sé, a tal punto che si creano nella psiche della persona e di chi la segue con troppa superficialità, squilibri psichici, idiosincrasie o schizofrenie pericolose, che portano anche al suicidio.
Le trappole del Gender
La mente può essere offuscata mille volte da mille dubbi su tutto, ma abbiamo una certezza che non si smentisce mai: il DNA. Fidiamoci del DNA, dell’aspetto biologico eterno che combacia perfettamente con la nostra struttura interna e cominciamo a smontare queste idiozie basate su falsità distruttive per l’uomo. Mettiamole in ridicolo insieme a quella cosiddetta scienza che il Sistema pretende di usare ignobilmente per manipolarci, a proprio uso e consumo.
Purtroppo, è talmente martellante questa propaganda pro gender in tutto il mondo, che affermare ciò che è stato creduto da sempre dall’umanità, ovvero che il sesso è determinato sin dalla nascita irreversibilmente, espone ad attacchi feroci, come accaduto al dott. David Mackereth il quale è stato licenziato dall’ospedale di Londra dove lavorava, per aver affermato questo.
La propria indentità è unica, sola, irripetibile, esclusiva, come l’impronta digitale di ciascuno! E’ quella che è uscita dal grembo materno e che, per nostra fortuna, ci identifica fino alla morte. Cadere nelle trappole del gender è come vivere la fiaba di Alice quando viene catapultata nel paese delle meraviglie: si vive in un mondo immaginario, fantasioso, fiabesco o brutale, però sempre molto pericoloso per tutti perché, negando la propria identità sessuale, si finisce col negare anche i rapporti parentali, sociali e perfino spirituali con il divino.
Adesso che le ragazzine vestono peggio dei maschi, non piu con graziose gonnelline a fiori ma con disgustosi pantaloncini-slip sfilacciati a giro gluteo, tutte uguali come pecore nude, si è perso perfino il gusto del bello, dell’eleganza, della raffinatezza femminile. Perché non godere della nostra chiara identità sessuale biologica, evidente fin dalla nascita, pienamente maschio o pienamente femmina, totalmente e felicemente “maschio o femmina”, tutte le altre fantasie immaginarie sono solo sinonimo di grandi sofferenze. Purtroppo, anche nella chiesa che fa campagne roboanti in favore dell’immigrazione selvaggia, non c’è una sola voce autorevole, o assai poche e deboli per la verità, che si alzi a tuonare contro la criminale teoria del gender, rovina delle future generazioni. E’ ora di dire basta!
(1)Presidenza del Consiglio dei Ministri
Articolo di Patrizia Stella (Copyright © 2018 Qui Europa) – patrizia@patriziastella.com
Fonte: http://www.quieuropa.it/sessualita-biologica-o-immaginaria-siamo-alla-follia/