di Selvaggia
Nascono con i rami secchi nel cuore e giardini spogli di colori, sono terreni aridi di amore per gli altri, soli congelati nei freezer dell’anima, e stelle spente di notti profonde.
Camminano nelle strade della propria esistenza senza avvedersi dell’umanità che li circonda, del mendico che elemosina calore e sorrisi, dei fulmini che stanno colpendo l’amico, il vicino, il fratello. Sono figli unici, senza madri né padri, per loro deliberata scelta, così da non sentirsi mai costretti ad occuparsi di qualcuno se mai dovesse far capolino nei loro cuori un briciolo di coscienza.
Dinanzi all’Universo che tracolla sono sordi e distanti e mentre attorno si scatena l’inferno, portano lo sguardo altrove, spostano l’attenzione, cambiando direzione ai pensieri; si assentano, svaniscono,”escono fuori dalle stanze” in cui sta per compiersi la tragedia e permettono che quel che era evitabile invece si compia, così che mentre le fiamme divorano i cieli ed incendiano gli oceani, loro si sono parati il culo salvandosi la pelle.
Ben serrati nell’inviolabile sacralità delle loro esistenze, non ti permetteranno mai di accedere ai loro più segreti giardini, poiché mai riusciranno a contemplare l’idea di far dono di parti di sé; rimarrai sempre sull’uscio o tutt’al più sarai trattato da mera suppellettile e, in quanto tale, si sbarazzeranno di te senza troppi complimenti né preavviso alcuno.
Rimarranno ripiegati su di sé, mentre il tuo respiro diventa flebile e le sabbie mobili fagocitano il tuo oggi, il tuo ieri, le tue speranze di domani stritolando i tuoi residui di cuore, lacerandoti la pelle, tagliandoti la gola.
Ti guarderanno sprezzanti, talora sogghignando, oppure ti attraverseranno con lo sguardo senza accorgersi che è finita la tua danza, che il sipario è stato chiuso e che tu giaci esanime nelle viscere del mondo.
Selvaggia
Fonte: https://pensieriselvaggi.wordpress.com/2014/11/28/gli-egoisti/