Tra il 1963 e il 1966, prima di morire misteriosamente, il medico koreano Kim Bong-Han, professore di Fisiologia alla Seoul National University e direttore dell’Istituto di Ricerca sui Meridiani di Agopuntura di Pyongyang, pubblicò una serie di lavori che descrivevano una rete di connessioni del corpo umano completamente nuove.
Queste connessioni e punti non erano assimilabili ai sistemi già conosciuti (quello sanguigno e quello linfatico) e formavano un sistema di nodi e tubili completamente nuovo, definito successivamente da più recenti ricerche, come “Primo Vascular System” (PVS).
Fu un gruppo di ricercatori coreani della Seoul National University, a riscoprire gli studi di Bong-Han nei primi anni 2000, portandoli all’attenzione della comunità scientifica. Quella che poteva già 40 anni prima essere una scoperta rivoluzionaria, con la morte del ricercatore coreano era infatti finita fino ad allora inspiegabilmente nel “dimenticatoio”.
La parte più interessante delle ricerche riguarda la possibilità che questo sistema di connessioni agisca come un vero e proprio sistema di trasmisione “ottico”, cioè basato sul trasporto di informazioni elettromagnetiche e luminose, e in particolare dei cosiddetti “biofotoni”. Essi possono essere recepiti e irradiati dalle cellule e dal DNA, ricoprendo una funzione importantissima nella regolazione delle funzioni biochimiche del corpo.
Questo conferma quindi la grande efficacia della Medicina Tradizionale Cinese e dell’agopuntura nel trattare patologie specifiche, intervenendo proprio sui flussi energetici del corpo, attraverso punti specifici sui Meridiani.
Oggi, le Biotecnologie Olistiche consentono a chiunque di ottenere gli stessi risultati anche senza avere tutte le competenze di un agopuntore, applicando sui meridiani specifici un semplice dispositivo, per stimolare i punti di agopuntura in maniera nuova. Ma con un vantaggio in più: mentre l’agopuntura agisce sul campo elettrico del corpo umano, questi dispositivi agiscono sul campo informazionale, risultando spesso più potenti e non influenzabili dalle interferenze distruttive di cellulari, wi-fi, bluethooth… ai quali è invece soggetta l’agopuntura.
Un altro vantaggio è che le biotecnologie olistiche sono spesso più rapide dell’agopuntura, con un numero molto inferiore di applicazioni. Una sola applicazione può essere sufficiente per fare scomparire dolori cronici o persistenti (artrite, artrosi, mal di testa, dolori mestruali…) in pochi minuti.
Alcuni esempi di applicazioni di cui sono state raccolte testimonianze dell’efficacia:
a) per tutte le applicazioni per cui è usata l’agopuntura (secondo l’analisi effettuata dall’OMS nel 2002, e che comprende oltre 60 patologie);
b) per riequilibrare i 5 elementi (terra, aria, fuoco, acqua ed etere);
c) per detossinare l’organismo da metalli pesanti, agenti chimici, inquinanti…;
d) per aumentare i livelli di DHEA (l’ormone della “gioventù”) e ridurre i livelli di cortisolo (l’ormone dello stress);
e) per contrastare gli effetti negativi dell’elettrosmog;
Fonte: https://www.rqi.me/campo-bioenergetico-biotecnologie-olistiche/
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