È morto Nigel: l’uccello più triste e solo del mondo, innamorato di una femmina di cemento

di Andrea Centini

Il corpo della ‘sula’ è stato trovato accanto alla statua che ha “amato” per cinque lunghi anni. È rimasto solo per quasi tutto questo tempo; soltanto a Natale del 2017, l’isola in cui è morto è stata raggiunta da altri tre esemplari della sua specie.

Nigel, un maschio di sula australiana (Morus serrator) conosciuto come l’uccello marino “più solo al mondo”, è morto sull’isola di Mana, in Nuova Zelanda, accanto a una replica di cemento che aveva scelto come compagna.

La sua tristissima storia affonda le radici nel piano di recupero della splendida isola dove è deceduto, un paradiso che venne invaso da ratti e topi trasportati da navi europee. I roditori fecero strage di uccelli marini, mangiando le uova e i piccoli, e così, 40 anni fa, le sule decisero di abbandonare la propria casa.

Dopo un vasto piano di eradicazione degli invasori, venti anni fa il Department of conservation, Te Papa Atewbai, un ente che si occupa di conservazione ambientale, piazzò sull’isola ottanta statue di cemento di sula australiana, esatte repliche degli uccelli reali. Il loro scopo, assieme ai versi lanciati costantemente da altoparlanti a energia solare, era quello di attrarre nuovamente le sule australiane sulle scogliere dell’isola al largo di Porirua City, per ripristinare la colonia scomparsa.

La prima sula a raccogliere l’invito fu proprio Nigel, che raggiunse i suoi compagni di cemento (finemente dipinti) nel 2013. Dopo essersi ambientato, ha trascorso quasi cinque anni a corteggiare una delle ottanta repliche; le puliva le “penne” col becco, la sollecitava con versi amorosi e aveva persino deciso di metter su famiglia con lei, tanto che arrivò a costruire un nido di alghe, tenuto costantemente in ordine per la silenziosa e immobile compagna. Ma nessun uovo, ovviamente, è mai giunto a dare un senso all’incessante impegno di Nigel.

La sua storia è stata seguita con passione dai volontari dell’associazione Friends of Mana, che si occupano di proteggere l’isola e restaurare le statue esposte alle intemperie. “Che fosse o meno solo, certamente non ha mai avuto niente in cambio, e questa deve essere stata un’esperienza davvero strana. Penso che tutti abbiamo avuto molta empatia per lui, perché ha vissuto questa situazione abbastanza disperata”, ha sottolineato Chris Bell, la ranger che ha trovato la carcassa di Nigel a fianco alla statua che ha amato per anni.

A rendere ancora più tragica l’intera vicenda, il fatto che per quasi tutti questi anni nessun’altra sula ha fatto visita all’isola di Mana. Soltanto a Natale 2017, dopo una regolazione degli altoparlanti decisa da un ornitologo, tre esemplari sono finalmente giunti sulle sue scogliere. I volontari erano felicissimi e speravano finalmente di poter vedere Nigel interagire con i suoi simili in carne ossa, ma i nuovi arrivati non si sono mai avvicinati a lui.

Nigel è rimasto fedele alla sua compagna di cemento fino alla fine, morendo proprio nel momento della svolta, della probabile rinascita della colonia un tempo florida. Per i volontari di Friends of Mana, che hanno dedicato all’uccello solitario anche una poesia, Nigel resterà per sempre il primo colonizzatore.

Articolo di Andrea Centini

Credit: Friends of Mana Island

Fonte: https://scienze.fanpage.it/e-morto-nigel-l-uccello-piu-triste-e-solo-del-mondo-innamorato-di-una-femmina-di-cemento/

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