di Pino Cabras
Evocano gli “Stati Uniti d’Europa” senza un solo cenno di autocritica per l’eurocrazia dittatoriale che impone un’austerity feroce, e senza un’analisi dei disastri di questi anni.
Fra tutte le fughe in avanti di questa campagna elettorale, ce n’è una che mi scandalizza ancor più delle mirabolanti promesse di tipo economico: i fantomatici Stati Uniti d’Europa, evocati dall’ultraliberista Bonino, dal PD e perfino dal sindaco di Cagliari, Zedda.
Evocano gli Stati Uniti d’Europa senza un solo cenno di autocritica per l’eurocrazia dittatoriale che impone un’austerity feroce, senza un’analisi dei disastri di questi anni e delle loro cause, senza un ripensamento onesto della questione europea in relazione alla vita reale dei popoli europei.
Vogliono dare per scontato che sia cosa naturalissima il ricomprendere sotto un unico ordinamento giuridico sovraordinato, il Portogallo e l’Estonia, la Sardegna e la Pomerania, classi dirigenti che celebrano la sconfitta del nazismo e governi che la piangono come una tragedia.
Rimuovono l’enorme problema geopolitico generato dall’allargamento a Est della UE e della NATO, non hanno nulla da dire sulle guerre che le istituzioni europee reali hanno causato, alleandosi al jihadismo in Medio Oriente e in Nord Africa. Neanche un barlume di autocritica sulla “russofobia” che inquina il discorso pubblico dominante e mette in pericolo la sicurezza collettiva del continente e del mondo intero.
Non dicono nulla sul grado di subordinazione dei maggiordomi europei agli Stati Uniti già esistenti, quelli d’America, in termini di forze armate, intelligence, regole commerciali e finanziarie, tutte a nostro sfavore. Esaltano l’Euro come una fantastica conquista e usano semplificazioni puerili per rimuovere le critiche.
Naturalmente chi vuole mettere in discussione questa corsa distruttiva viene stigmatizzato come “populista”. Eppure, proprio quelli che usano lo slogan vuoto degli Stati Uniti d’Europa, proprio loro, fanno un uso sfrontato della demagogia, dell’ideologia come falsa coscienza. Tentano una cinica distrazione dei popoli europei dai loro problemi, fantasticando una destinazione lontana, vaga e irraggiungibile, perché non sanno risolvere i problemi immediati che essi stessi hanno creato.
L’Europa andrà ripensata senza fughe in avanti e raccontandoci molte verità sui limiti dell’Europeismo Reale, molto diverso dall’europeismo vagheggiato.
Articolo di Pino Cabras