di Michele Diodati
L’aspetto artistico delle gigantesche perturbazioni gioviane, nelle immagini riprese da Juno durante il 9° perigiovio.
Il 24 ottobre 2017, la sonda Juno ha eseguito il 9° passaggio al perigiovio della sua missione scientifica, cominciata il 4 luglio 2016, con l’inserzione nell’orbita di Giove. Nel corso dei 17 mesi trascorsi da quel 4 luglio, Juno ha eseguito una nutrita serie di rilievi scientifici, osservando e misurando tutto ciò che poteva: la composizione dell’atmosfera di Giove, l’intensità e la conformazione del suo campo magnetico, le aurore, la fascia di radiazioni, il campo gravitazionale.
Affinché queste osservazioni siano davvero efficaci, la sonda deve però passare molto vicino a Giove. Ciò accade ogni 53 giorni, quando la sua orbita molto ellittica porta Juno a sfiorare la sommità delle nubi gioviane, raggiungendo nel punto di massimo avvicinamento, distanze minime di poco superiori ai 4.000 km (cioè circa 1/35 del diametro di Giove).
Ciascun passaggio ravvicinato, detto tecnicamente perigiovio, è l’occasione per Juno di acquisire magnifiche immagini della caleidoscopica atmosfera gioviana, che questa missione ci sta mostrando con un livello di dettaglio mai raggiunto prima.
Una volta che le immagini grezze inviate dalla sonda sono state ricevute dalle antenne del Deep Space Network della NASA, vengono caricate su un sito web (https://www.missionjuno.swri.edu/junocam) accessibile al pubblico.
Qui sono liberamente rielaborate dagli utenti, che – modificando i livelli di contrasto e di saturazione del colore – riescono spesso ad evidenziare dettagli altrimenti invisibili, creando nel contempo immagini estremamente suggestive dal punto di vista estetico.
Ne sono una riprova le immagini presentate in questa pagina, che contengono una serie di rielaborazioni di immagini catturate da Juno durante il 9° e ultimo perigiovio del 24 ottobre scorso. Gli autori sono Gerald Eichstädt e Seán Doran, tra i più assidui ed esperti partecipanti a questa sorta di esperimento scientifico sociale, basato sull’uso collaborativo della fotocamera JunoCam.
Le immagini il cui livello di dettaglio varia tra 12,5 e 22,3 km al pixel, a seconda della distanza alla quale Juno si trovava al momento dello scatto, mostrano particolari dei turbolenti e aggrovigliati sistemi nuvolosi che popolano l’emisfero settentrionale di Giove.
Un elemento interessante sono le ombre che le nuvole che si trovano più in alto proiettano su quelle che si trovano più in basso: ombre causate dall’angolo con cui il Sole illuminava in quei momenti i paesaggi gioviani sorvolati da Juno. Le ombre sono chiaramente visibili lungo i bordi dei sistemi nuvolosi tendenti al bianco o comunque di colori più chiari.
Articolo di Michele Diodati
Credit: NASA/JPL-Caltech/SwRI/MSSS/Gerald Eichstädt/ Seán Doran
Fonte: https://spazio-tempo-luce-energia.it/giove-in-blu-a869876f9f84