Chi è l’uomo più ricco della Terra?

Sapete dare una risposta alla domanda posta nel titolo? Forse già intuisco quali possono essere le vostre risposte: I Rothschild? I Rockefeller? I banchieri Internazionali? Bill Gates? Gli Illuminati?
A tutto questo ero tentato di credere anch’io fino a non molto tempo fa, ma leggendo l’articolo sotto vi renderete conto che manca un individuo all’appello…

L’articolo sotto è la traduzione del Capitolo 10 tratto dal libro “Smokescreens” di Jack T. Chick. Il libro è del 1983, ma i fatti che elenca non sono certo cambiati di molto da allora. E’ interessante conoscere la realtà storica della ricchezza della Chiesa Cattolica Romana e la sua influenza sugli affari del mondo. Se è vero che il Mondo è controllato da chi detiene denaro e ricchezze, l’ipotesi che i Gesuiti, reali controllori del Vaticano, abbiano avuto e abbiano tutt’ora un’influenza predominante sugli eventi mondiali, è da prendere seriamente in considerazione. I Rothschild sono emersi nel ‘700, la Chiesa Romana c’è da 2000 anni; duemila anni di accumulazione di ricchezze. I Gesuiti ora controllano tutta questa ricchezza.Il Vaticano ha grandi investimenti con i Rothschild in Gran Bretagna, Francia e America, con la Hambros Bank, con la Credit Suisse di Londra e Zurigo. Negli Stati Uniti ha grossi investimenti con la Banca Morgan, la Chase Manhattan Bank, la First National Bank di New York, la Bankers Trust Company e altre. Il Vaticano ha miliardi di azioni delle società internazionali più potenti come Gulf Oil, Shell, General Motors, Bethlehem Steel, General Electric, International Business Machines, TWA, ecc. e, ad una stima prudenziale, queste ammontano a più di 500 milioni di dollari nei soli Stati Uniti.In una dichiarazione pubblicata in connessione con un prospetto obbligazionario, l’arcidiocesi di Boston elencava il suo attivo a Seicentotrentacinque milioni di dollari ($635,891,004), cioè 9,9 volte le sue passività. Questo lasciava un patrimonio netto di Cinquecentosettantuno milioni di dollari ($571,704,953). Non è difficile scoprire la ricchezza veramente sorprendente della Chiesa, una volta che aggiungiamo le ricchezze delle 28 arcidiocesi e delle 122 diocesi degli Stati Uniti, diverse delle quali sono ricche tanto quanto quella di Boston.

Qualche stima sul patrimonio immobiliare e su altre forme di ricchezza controllate dalla Chiesa Cattolica, può essere raccolta dal commento di un membro della Conferenza Cattolica di New York, che afferma: “che la sua chiesa probabilmente si classifica seconda solo al Governo degli Stati Uniti negli acquisti totali annui”. Un’altra affermazione a diffusione nazionale fatta da un prete cattolico, forse è ancora più significativa. Egli disse: “La Chiesa Cattolica deve essere la più grande corporation negli Stati Uniti. Abbiamo una filiale in ogni quartiere. Il nostro patrimonio immobiliare e le partecipazioni devono superare quelle di Standard Oil, A.T.&T. e U.S Steel messe insieme. E il nostro elenco di membri che devono rimborsarci i debiti deve essere secondo solo ai rotoli fiscali del Governo degli Stati Uniti.”

La Chiesa Cattolica, una volta che sono stati messi insieme tutti i suoi patrimoni, è l’agente di borsa più formidabile del mondo. Il Vaticano, indipendentemente dal papa che vi si insedia, si è orientato sempre più verso gli Stati Uniti. Il Wall Street Journal ha detto: “… che gli affari del Vaticano, nei soli Stati Uniti, erano così grandi che spesso esso ha comprato e venduto oro in lotti di milioni di dollari o più in una sola volta”.

Il World Magazine delle Nazioni Unite ha stimato a diversi miliardi di dollari l’ammontare del tesoro in oro massiccio del Vaticano. Una gran massa di questo viene depositato in lingotti d’oro nella Federal Reserve Bank, mentre le banche di Svizzera e Inghilterra detengono il resto. Ma questa è solo una piccola parte delle ricchezze del Vaticano che, nei soli Stati Uniti, è superiore a quella delle cinque più ricche e giganti corporation del paese. Quando a ciò aggiungiamo tutto il patrimonio immobiliare, le proprietà, i titoli e le azioni all’estero, allora l’impressionante ricchezza della Chiesa Cattolica diventa così formidabile da sfidare qualsiasi valutazione razionale.

La Chiesa Cattolica è la più grande potenza finanziaria, accumulatrice di ricchezza e di proprietà che sia mai esistita. Possiede ricchezze materiali più di ogni altra singola istituzione, corporation, banca, cartello gigante, governo o stato nel mondo intero. Il papa, come capo visibile di questo ammassamento di ricchezza, di conseguenza, è il più ricco individuo del XX secolo. Nessuno può realisticamente valutare quanto egli vale, in termini di miliardi di dollari.

Nel corso dei secoli, le proprietà della Santa Sede si sono accumulate fino a formare un vero e proprio tesoro. Ben lontani dallo spirito apostolico e dallo spirito di umiltà e povertà raccomandato da Cristo, i rappresentanti di Dio in terra hanno edificato una complessa amministrazione per preservare, accrescere e controllare immobili, opere d’arte, monumenti, ori e denari. Vi sono le tombe faraoniche in marmo e oro di cardinali e papi, le decorazioni inestimabili di altari e volte, le collezioni di quadri, statue e preziosi esposte nei Musei Vaticani, nel Museo Lateranense e in altre collezioni della Santa Sede, i sigilli d’oro custoditi nell’Archivio Segreto e i tesori della Biblioteca. C’è il denaro accumulato dallo Stato Pontificio dalle origini al 1870, e poi la fondazione degli istituti bancari dello IOR e dell’APSA e i capitali custoditi nelle Isole Cayman, un autentico Fort Knox fuori da ogni legge. Inoltre le prelature come l’Opus Dei, solo teoricamente autonome dalla Santa Sede, in realtà costituiscono una fonte ulteriore di ricchezza. Gli scandali, le rivelazioni e i sospetti su questo patrimonio immenso sono sotto gli occhi di tutti e alla ribalta delle cronache più recenti. Forse è arrivato il momento di fare i conti in tasca al Vaticano.

Fonte: http://nwo-truthresearch.blogspot.it/2011/01/chi-e-luomo-il-piu-ricco-della-terra.html

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LE 5 FERITE: VOL. II - NUOVE CHIAVI DI GUARIGIONE
Accorgersi quando una ferita è attiva - Il ruolo dell'ego - Una straordinaria casistica
di Lise Bourbeau

Le 5 Ferite: Vol. II - Nuove Chiavi di Guarigione

Accorgersi quando una ferita è attiva - Il ruolo dell'ego - Una straordinaria casistica

di Lise Bourbeau

A 15 anni di distanza da quel primo libro che resta una pietra miliare, il bestseller internazionale "Le 5 ferite e come guarirle", Lise Bourbeau ritorna con il suo attesissimo seguito: "Le 5 Ferite: Vol. II - Nuove Chiavi di Guarigione".

L'autrice ci offre una visione amplificata dei meccanismi delle 5 ferite, aiutandoci a riconoscerle, a comprendere il ruolo dell'ego e a navigare il complesso intreccio di pensieri, parole e azioni che ne derivano.

Ci svela nuove scoperte professionale accumulate in questi 15 anni di lavoro con le 5 ferite, a seguito di migliaia di seminari tenuti ed esperienze e osservazioni condivise da parte dei partecipanti e delle centinai di persone che si sono affidate a Lise Bourbeau. Infatti, fra queste pagine troverai molti esempi di ferite attive tratte da esperienze dirette.

Ci aiuta a comprenderne meglio i meccanismi, ad accorgerci quando una ferita è attiva e come agisce l'ego all'interno di esse che dirige così i nostri pensieri, le nostre parole e anche le nostre azioni.

Attraverso la descrizione di una straordinaria casistica, questa guida ci fornisce una mappa dettagliata delle correlazioni tra le ferite. Un percorso, essenziale per la guarigione, che ci trasformerà e ci rivelerà i bisogni profondi dell'anima.

Ci insegna ad accogliere quella parte di noi che continua a vedere in un determinato comportamento un rifiuto, oppure in un altro comportamento un abbandono e così via per ciascuna delle cinque ferite, mentre la realtà è molto diversa e diventa visibile solo dal cuore, grazie a una visione globale che ti permette di osservare le situazioni e la gente con uno sguardo nuovo.

Saper riconoscere quale ferita è attiva e come fare ad accettarla ci permetterà di liberarci della maschera che le è associata. In questo modo, in poco tempo potremo alleviarla e liberarci dal dolore che ci provoca. Quel balsamo miracoloso si chiama Accettazione.

Poco alla volta, le ferite diminuiranno d'intensità e faranno via via sempre meno male quando sono riattivate.

Ne emerge quindi una visione chiara delle correlazioni nascoste, un passaggio indispensabile per guarire, certo, ma anche per aiutarci a mettere in luce i bisogni essenziali dell'anima.

Il viaggio di guarigione continua.

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