La scienza, intesa come istituzione che ha il compito di capire, dimostrare e applicare le scoperte, non ha sempre scopi filantropici anche perchè molto del vero sapere scientifico è nelle mani di “persone” prive di scrupoli.
Molti progetti sono stati quindi condotti in segreto, da scienziati al soldo dei controllori del pianeta: corporations industriali, lobbies e società segrete che costituiscono un Elite tentacolare che opera con il solo fine di esercitare e incrementare il proprio potere sul genere umano e sulla natura. In un simile scenario, gestito a monte da una potente sinarchia che si è impadronita di tutti i settori strategici, è difficile capire quale sia il reale livello scientifico raggiunto e cosa, fino ad ora, ci sia stato concesso utilizzare.
La CIA, in quanto apparato paragovernativo (e paramilitare), è da sempre coinvolta nel progetto finalizzato al “controllo mentale” e in quest’ambito ha sviluppato già diverse tecnologie, ne è un esempio il famigerato “MK Ultra” impiegato durante la guarra fredda.
Lo studio della mente e delle potenzialità extrasensoriali umane sono oggetto di numerose sperimentazioni fin dai primi anni ’40, esperimenti da cui derivano anche le “Psy-ops” (operazioni psicologiche) tanto care agli strateghi militari e ormai abbondantemente applicate dai governi per influenzare l’opinione pubblica.
Con l’intenzione di investigare il potenziale militare di fenomeni psichici, Il Governo degli Stati Uniti, proseguì le sue ricerche e diede il via nel 1970 al “Progetto Stargate” riferendosi, in particolare, alla possibilità di osservare a distanza (“Remote viewing”) le mosse del nemico senza spostarsi dal proprio territorio. Tale progetto durò oltre 25 anni e finanziò ricerche alla Stanford e all’American Society for Psychical Research, per sviluppare potenziali tecniche di spionaggio a “distanza”.
Dopo il celeberrimo caso Roswell del 1947 e il presunto ritrovamento di un misterioso congegno (detto Orion Cube), si assiste invece alla nascita di un altro tipo di operazioni segrete, le “Black-ops” (operazioni occulte), in cui rientrano l’appropriazione e lo studio di tecnologia aliena per scopi militari e governativi.
Argomenti che la maggioranza delle persone ignora o associa a storie di “fantascienza”, grazie soprattutto alla sofisticata propaganda mediatica a cui sono costantemente sottoposte. Infatti, se da una parte numerosi film e serie televisive contenenti brandelli di verità, vengono programmati con lo scopo di testare e pilotare culturalmente gli spettatori proiettandoli in realtà futuribili, dall’altra, forniscono gli elementi per poter screditare facilmente eventuali fughe di notizie e proteggere le operazioni in corso.
Ovviamente, in quanto strumenti fondamentali per la manipolazione, la “macchina” di Hollywood e tutti i media mainstream che diffondono informazioni sono sempre stati al servizio dell’Elite. Elite dall’antica discendenza che, grazie alla conoscenza della cultura esoterica e al genio di numerosi scienziati (non sempre consenzienti), ha distrutto, cancellato, rimodellato, corrotto, ucciso, perseguitato, inquinato, ingannato, sfruttato e perpetrato ogni sorta di abominio. Questa politica di accentramento del potere basata sulla distorsione della verità e sulla violenza (fisica e psicologica), continua imperterrita ed è oggi alle sue battute finali.
Il progetto “Looking Glass”
Uno dei più sconcertanti esperimenti segreti dopo il “Philadelphia Experiment” (avvenuto nel 1943), è sicuramente il progetto Looking Glass, un programma appartenente alle Black-ops, che ha permesso di creare un’immenso stargate (apertura nel tessuto spazio-temporale) retroingegnerizzando il funzionamento della ghiandola pineale.
Effettivamente la scienza ha scoperto che la retina presenta gli stessi fotorecettori presenti anche nella pineale. Quest’ultima è di fatto una ghiandola sensibile ai campi elettromagnetici ed ha ancora adesso, per certi versi, un retaggio chimico e funzionale similare agli occhi. La ghiandola, in buone condizioni di salute, conterrebbe al suo interno uno speciale fluido e, una volta avvenuto il rilascio di “DMT2 e “Pinolina”, sarebbe in grado di isolarsi da qualsiasi stimolo elettromagnetico esterno, proiettando la consapevolezza dell’individuo nei reami superiori della coscienza. Il liquido schermato all’interno della ghiandola agirebbe come una sorta di monitor, permettendo di “osservare” il piano dimensionale su cui ci si focalizza.
Certe “percezioni extrasensoriali” (ESP) come precognizione, chiaroveggenza e telepatia, sono sempre state prerogative di individui che hanno imparato ad utilizzare le potenzialità della pineale. Visioni nitide di altre dimensioni e spostamenti extracorporei lungo la linea temporale possono quindi essere indotti dal nostro personale “stargate” naturale. Ma, se tutto questo fosse artificialmente replicabile, un simile potere necessiterebbe di un adeguato senso di responsabilità: viaggiare nel tempo così come prevedere e modificare il futuro, sono doni che nelle mani sbagliate potrebbero diventare pericolosi. Per quanto rischiose possano essere, i “corpi speciali” che si occupano di queste sperimentazioni non sono nuovi a questo genere di sfide e pare che, allettati dalle potenzialità operative del progetto, vi abbiano speso particolari risorse.
David Wilcock, ricercatore sensitivo, autore di “The Divine Cosmos” ed esperto di geometria sacra, ha recentemente parlato del fenomeno e di come sia già stata utilizzata la tecnologia Looking Glass in una non precisata base sotteranea. Per il genere di informazioni che rilascia al pubblico molti considerano Wilcock un visionario, ma le sue affascinanti indagini, che spesso coinvolgono personalità di elevato calibro scientifico, offrono, tuttavia, numerosi spunti di riflessione.
Fonte: http://coscienzaevoluta.blogspot.com/2009/10/ghiandola-pineale-e-stargate.html
sono basita a questo non ero arrivata
Interessante.Non avevo mai sentito parlare di star gate.