La società moderna è contrassegnata da una mentalità ordinaria, consapevole di essere ordinaria, forte della certezza di avere il diritto di essere ordinaria e di imporsi come ordinaria dove e quando vuole.
“Essere diversi significa essere sconvenienti”. La massa schiaccia sotto i propri piedi tutto ciò che è diverso, in pratica tutto ciò che è migliore… qualificato… scelto. Questo costituisce un formidabile evento caratteristico dei nostri tempi.
Per uomo ordinario si intende non il “modesto lavoratore”, ma il tipo di uomo predominante, cioè “l’uomo della massa”, prodotto dall’ambiente in cui vive. Costui ignora gli sforzi operati dalla minoranza creativa nel corso degli anni per ottenere le varie carte dei diritti e per migliorare al massimo le condizioni sociali ed economiche di tutti, non avverte alcun obbligo verso la società a cui appartiene e non riconosce alcuna autorità al di sopra di se stesso. Egli considera tutte le realizzazioni dei secoli passati come a lui dovute. È soddisfatto. È poco informato sul passato, sulle tradizioni, è in questo senso, un essere senza radici. Ogni traccia dello spirito tradizionale è scomparsa in lui. Non sa che farsene di norme e modelli.
Confuso, senza radici, forte di sé, l’uomo della massa interferisce violentamente – con la sua azione diretta – in ogni cosa. Oggi, l’uomo della massa è un primitivo sbucato fuori nel bel mezzo del mondo civile. Pretende le sue comodità, i suoi lussi, i suoi piaceri, i suoi svaghi: insomma, tutti gli agi che la società gli può offrire, ma li scambia per doni naturali, in qualche modo provenienti automaticamente dal “giardino dell’Eden”.
In politica, come in tutte le altre scienze che non sono la sua, assume gli atteggiamenti propri del primitivo, cioè dell’incolto; e li assume a bella posta e con autosufficienza. Specializzandosi, la società ne ha fatto un soddisfatto di sè, nonostante le sue innumerevoli limitazioni.
Ebbene, è precisamente questo sentimento che lo spinge a dominare anche fuori dalla sua specialità. Il suo comportamento in tutte le sfere della vita sociale è insomma nè più nè meno quello dell’uomo della… massa.
Spunti presi dal trattato ” Storie delle Teorie Sociologiche ” di Sorokin, commentando il filosofo spagnolo Josè Ortega Gasset
Fonte: http://espansioni.blogspot.it/2011/01/luomo-dellamassa.html