di Valerio Pignatta
Poter disporre di un buon medico o terapeuta nei momenti di bisogno, di fronte a disturbi comuni o ancor più in casi più seri, è davvero molto importante.
Purtroppo non è sempre facile inquadrare bene il proprio medico o capire sino a che punto ci può essere di utilità. Ecco allora che pare utile fornire qualche dritta rispetto a come, e su che basi, si potrebbe operare la scelta del proprio medico o del terapeuta specialistico cui si intende far ricorso, per farsi assistere nella gestione della propria salute.
Punto n. 1 – Le qualità morali ed etiche
Innanzitutto, forse la prima cosa che bisognerebbe appurare è se il medico/terapeuta in questione ha delle qualità morali ed etiche, ovvero, insomma, se e quanto è umano. Questo non perché i medici siano una categoria più esposta di altre a insensibilità, ma perché questa è spesso una caratteristica comune dell’essere umano odierno.
Punto n. 2 – La diagnostica
Ancora oggi è possibile trovare medici che non sono propensi a farvi correre avanti e indietro dai laboratori, ma a spendere qualche minuto in più per chiacchierare con voi o per visitarvi, ascoltando le vostre spiegazioni. Se il vostro medico vi prescrive un numero incommensurabile di esami clinici a ogni minimo sintomo e senza nemmeno guardarvi in faccia, pensateci. Il risultato potrebbe essere non proprio provvidenziale per il vostro organismo.
Punto n. 3 – La prescrizione dei farmaci
La stessa cosa si può dire dei medicinali. Se la tendenza del terapeuta che vi ha in cura è quella di caricarvi di ogni tipo di farmaco a ogni piè sospinto, mettetelo in stand by e guardatevi attorno. Come ormai si sa da parecchio tempo, i farmaci hanno molti effetti collaterali e un loro abuso o uso improprio non può certo fare bene. […]
Punto n. 4 – Le prescrizioni ripetute nel tempo
Quando ogni volta che tornate dal medico con lo stesso disturbo, egli vi propina la stessa inefficace minestra iniziate a ragionare. In questo caso la capacità del medico stesso di arguire o proseguire per strade diverse è palesemente inesistente. Inutile perdere tempo, è molto meglio provare altre menti più immaginative e altri percorsi terapeutici.
Punto n. 5 – Il grado di aggiornamento
Questo aspetto si lega direttamente al punto precedente. Molti medici continuano a studiare per passione e voglia di essere utili, per molti anni ancora dopo la laurea. Molti invece si impigriscono e demotivano nella routine della prescrizione burocratica e abbandonano ogni velleità di eroismo terapeutico. Se dovete scegliere, molto meglio optare per chi ancora è in moto.
Punto n. 6 – Il grado di disponibilità a seguire il paziente sino alla completa guarigione
La disponibilità del terapeuta a farsi carico anche dei propri fallimenti, o dei problemi che possono manifestarsi nel corso dei trattamenti dei propri pazienti, sarebbe una buona qualità cui affidarsi. L’umiltà presuppone un basso ego e da questo il paziente non può che trarre giovamento, dato che in una situazione di questo tipo può esprimere anch’egli al meglio il proprio punto di vista e partecipare alla pari con responsabilità nel delineamento delle terapie adatte.
Punto n. 7 – Disponibilità rispetto ad altri paradigmi
Se il vostro medico dimostra curiosità, interesse o perlomeno tolleranza rispetto all’utilizzo di altre medicine che non siano quelle convenzionali, oppure se egli è disponibile all’uso integrato delle stesse con quelle allopatiche, è una gran bella cosa. La cosa migliore sarebbe l’inverso, ossia trovare un medico praticante di medicine alternative ma che non sia chiuso su quelle convenzionali e lavorare così sbilanciati in quel senso, senza mai integralismo nell’una o nell’altra direzione ma semplicemente seguendo ciò che serve caso per caso. […]
Punto n. 8 – Assenza o presenza di consigli alimentari
Se state per scegliere un nuovo medico o state semplicemente valutando quello che avete, domandatevi se egli è in grado di fornirvi consigli di tipo dietetico oppure no. Questo fa davvero una grande differenza.
Punto n. 9 – Attenzione e conoscenza rispetto ai meccanismi della psiche
Il ruolo della psiche (emotività, stress mentali ecc.) nella salute psicofisica è cospicuo e riconosciuto, ma purtroppo poco considerato o banalizzato (“lei è molto nervoso/a”) quando si entra in uno studio medico. Se il medico cui vi appoggiate per le consulenze è invece un buon conoscitore delle dinamiche psicosomatiche o addirittura psicobiologiche e spirituali, allora viaggiate sul sicuro.
Punto n. 10 – La raccolta delle informazioni
Capire e sapere chi vi sta di fronte e si propone come vostro faro illuminante per la salute può essere un lavoro impegnativo. Tuttavia, credo che ne valga la pena. Oggigiorno le informazioni possono essere raccolte in vario modo, sia direttamente tra i pazienti del terapeuta in questione, sia tra i suoi colleghi, oppure anche su fonti indirette come Internet, le pagine Facebook che lo riguardano, la sala d’attesa degli studi in cui lavora, i giornali, i forum su web o il suo sito internet personale.
Articolo di Valerio Pignatta
Tratto da: “L’ABC della salute naturale” – Consigli pratici per autogestire il tuo benessere, di Valerio Pignatta
Fonte: http://amadeuxnetwork.blogspot.it/2017/09/10-consigli-per-scegliere-un-buon-medico.html